Vogliamo imparare a incontrare gli altri non solo con la voce ma anche con altre parti del corpo.
Una voce squillante che saluta è piacevole, ma lo è anche forse di più, incontrare cli occhi, le mani, il calore dell’abbraccio di un amico.
LE
MANI PER INCONTRARE GLI ALTRI
La mano per salutare, abbracciare, consolare, rallegrare, sono queste alcune azioni che accompagnano i nostri gesti quando vogliamo manifestare ed esprimere affetto alle persone care o agli amici.
Quante
volte durante i vari momenti che accompagnano le attività
quotidiane, ci si prende un tempo in cui le mani sono invitate ad
avvicinare altre mani, ad entrate in relazione a conoscersi. Durante
questi momenti di conoscenza è il senso di reciprocità quello che
prevale non possiamo entrare in contatto senza avere un contatto.
Questi
momenti ci fanno riconoscere l’esistenza degli altri.
Queste
forme di contatto corporeo più che le parole comunicano empatia,
cura, affetto e andrebbero più valorizzate.
Ci
sono studi in questi anni che hanno messo in evidenza come le forme
di contatto semplice come queste sono importanti per il benessere
emotivo.
Se
questi gesti sono importanti per i bambini piccoli, la nostra
educazione, crescendo, ci insegna a fare a meno del contatto fisico.
Ciascuno di noi si abitua a erigere il proprio confine, uno spazio
d’intimità personale che può essere oltrepassato solo dalle
persone più care. Per entrare in contatto con l’altro si ha
bisogno di una dimensione di gioco, quasi a voler giustificare
qualcosa che altrimenti rimarrebbe sul piano dell’intenzione.
Chi
non ricorda una situazione in cui le mani sono state un tramite per
infondere sentimenti di conferma, incoraggiamento, calore o amicizia
….. s’impara a costruire un dialogo fatto di momenti di
riconoscimento, rispetto e aiuto reciproco. C è bisogno allora di
sensibilità e delicatezza nel chiedere e offrire un gesto che
contenga tutte quelle conferme di cui ha bisogno, nel momento in cui
lo si chiede o lo si offre.
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